giovedì, giugno 23, 2005

Produzione e distribuzione iniziale dell'euro

(in rosso i miei commenti)

La produzione


La produzione e la distribuzione delle nuove banconote sono di competenza dell'Eurosistema, che svolge tali compiti grazie alla stretta collaborazione fra la Banca centrale europea e le banche centrali nazionali.

Le banconote - una visione d'insieme
La produzione delle banconote in euro è stata avviata in alcuni paesi dell'area nel luglio del 1999; attualmente, la produzione è in corso in dodici stamperie, di cui due situate in Germania e una in ciascuno degli altri paesi membri, ad eccezione del Lussemburgo.

In totale saranno prodotti 14,5 miliardi di banconote; di questi, 10 miliardi verranno immessi in circolazione nel gennaio del 2002, mentre i rimanenti 4 miliardi e mezzo costituiranno le riserve necessarie per far fronte ad eventuali fluttuazioni della domanda.




Le monete – una visione d'insieme
Nel maggio 1998 è stata avviata nell'area dell'euro la produzione di 50 miliardi di monete. Particolare impegno è stato profuso per assicurare che le nuove monete siano accettate dai distributori automatici di beni e servizi.




A che punto è la produzione delle banconote in euro?
La produzione è a uno stadio avanzato e sarà completata in tempo per la transizione prevista per il 1° gennaio 2002. Ogni banca centrale nazionale ha scelto dove stampare il proprio contingente iniziale di banconote. Tutte le stamperie devono rispettare parametri comuni di produzione ed effettuare rigorosi controlli di qualità per garantire che tutte le banconote in euro abbiano un aspetto identico.


Perché è necessario avere una riserva di 4,5 miliardi di banconote?
La riserva è necessaria per una buona pianificazione: le banche centrali nazionali potrebbero infatti trovarsi nella condizione di dover soddisfare un'elevata domanda di banconote. Un'attenzione particolare è inoltre rivolta all'evoluzione degli strumenti di pagamento elettronici, che potrebbe influire sull'ammontare di banconote in circolazione. In genere, la domanda di banconote è soggetta ad oscillazioni e le banche centrali nazionali devono essere pronte a gestire efficacemente ogni eventualità.



Chi sosterrà i costi della stampa delle banconote in euro?
I costi per la produzione del contingente iniziale di banconote in euro saranno sostenuti dalle banche centrali nazionali partecipanti.
(n.p. I costi affrontati vengono ripagati in maniera di gran lunga maggiore: sappiamo che fabbricare una banconota non costa più di 20 centesimi.
Supponendo la produzione di 100.000 banconote il costo dovrebbe aggirarsi sui 20.000 euro.
Le 100.000 banconote vengono però PRESTATE ALLE COLLETTIVITA' (AGLI STATI) AL VALORE NOMINALE quindi se esse fossero da 5 euro verrebbero a costituire un debito per il paese di 500.000 mila euro!!!
480.000 euro di guadagno!!!!!!!!
E se fossero state banconote da 500 euro, 48.000.000 euro!! Noi paghiamo le tasse per pagare questi guadagni!)


Come sono ripartiti per paese i 14,5 miliardi di banconote in euro?
Banconote in euro da stampare entro il 1° gennaio 2002

Come sono ripartite le banconote in euro in base al taglio?


Banconote in euro da stampare entro il 1° gennaio 2002



Chi ha deciso quante monete coniare?
L'approvazione dell'ammontare complessivo delle monete da coniare è di competenza della Banca centrale europea. Poiché la domanda di monete varia notevolmente da paese a paese, ciascuno Stato aderente all'area ha stimato il proprio fabbisogno interno, successivamente approvato dalla Banca centrale europea.
(n.p. Notate come sia la BCE che decide i quantitativi di moneta da coniare. Il signoraggio degli stati quindi è sempre limitato al volere della banca


Come sono ripartiti per paese i 50 miliardi di monete in euro?
Monete in euro da coniare entro il 1° gennaio 2002

Come sono ripartite le monete in euro in base al valore unitario?
Monete in euro da coniare entro il 1° gennaio 2002

Collegamenti con i siti web delle Zecche nazionali

Austria (http://www.austrian-mint.com)

Francia (http://www.monnaiedeparis.fr/english.htm)

Portogallo (http://www.incm.pt)

Belgio

Finlandia (http://www.rahapaja.fi) (http://treasury.fgov.be/intermunt/En/Links.htm#Top)

La distribuzione

A partire dal 1° gennaio 2002, le banche centrali nazionali dei 12 paesi aderenti all'area immetteranno in circolazione le banconote e le monete in euro attraverso la rete di sportelli bancari e di distributori automatici di contante delle banche commerciali.
Durante il periodo di "doppia circolazione" riceverete il resto in euro ogniqualvolta effettuerete pagamenti in moneta nazionale.

Per agevolare la transizione alla nuova valuta, già dalla seconda metà di dicembre 2001 le banconote e le monete in euro saranno predistribuite a banche e uffici postali. I Ministri degli Interni e le forze di pubblica sicurezza adotteranno particolari misure in tutta l'area dell'euro per prevenire i rischi legati al trasporto di ingenti quantità di contante.





Il periodo di transizione avrà la stessa durata in tutti i paesi?

Nella maggior parte dei paesi aderenti all'area il "periodo di doppia circolazione" durerà da quattro settimane a due mesi. Al termine di tale periodo, le banconote e le monete nazionali verranno dichiarate fuori corso e i pagamenti all'interno dell'area dell'euro potranno essere effettuati unicamente nella nuova valuta.

Allo scadere del "periodo di doppia circolazione", le banconote e le monete nazionali potranno ancora essere cambiate in euro presso le banche centrali nazionali per un periodo di tempo indefinito, o molto lungo (almeno 10 anni). Per quanto riguarda le monete, questo periodo sarà nella maggior parte dei casi limitato a pochi anni.


Chi è responsabile della distribuzione delle nuove banconote e monete?
La Banca centrale europea (BCE) ha il compito assicurare e coordinare la corretta gestione del processo di transizione all'euro. Le banche centrali nazionali (BCN) sono responsabili della definizione dei piani di transizione in base all'articolazione delle rispettive strutture e delle reti di distribuzione del contante.



Le banconote e le monete in euro saranno disponibili prima del 1° gennaio 2002?
Per facilitare la transizione all'euro, le organizzazioni che gestiscono il contante - banche, uffici postali, società di trasporto valori, gestori di distributori automatici di beni e servizi e commercianti operanti nell'area dell'euro - verranno riforniti di banconote e monete in euro alla fine del 2001. Le modalità, i tempi e le quantità di contante assegnate varieranno da paese a paese.

Dalla seconda metà di dicembre 2001 in alcune zone dell'area dell'euro limitati quantitativi di monete in euro saranno resi disponibili al pubblico. Sarà possibile acquistare kit contenenti un piccolo assortimento di monete in euro presso banche, uffici postali e, in alcuni paesi, anche presso i commercianti autorizzati.
Questa iniziativa aiuterà i consumatori ad acquisire familiarità con le nuove monete e consentirà a molti cittadini di effettuare acquisti utilizzando l'esatto quantitativo di monete in euro già dal 1º gennaio 2002. Essa dovrebbe inoltre contribuire a limitare i disagi e i ritardi nei punti vendita, così come i tempi di attesa alle casse.
Le banconote in euro non saranno messe in circolazione prima del 1° gennaio 2002.


I distributori automatici di banconote (bancomat) forniranno banconote in euro dal 1° gennaio 2002?
I distributori automatici di banconote (bancomat), insieme agli sportelli bancari, sono i principali canali di distribuzione delle banconote al pubblico nell'area dell'euro. Essi svolgeranno quindi un ruolo di fondamentale importanza per assicurare un rapido approvvigionamento delle nuove banconote.

In molti paesi le banche si sono impegnate ad aggiornare software e hardware degli sportelli automatici, affinché siano, almeno in parte, in grado di fornire banconote in euro a partire dalla mezzanotte di lunedì 31 dicembre 2001. In questi stessi paesi, i restanti sportelli automatici saranno programmati in modo da distribuire le banconote in euro da martedì 1° gennaio 2002. Ciò assicurerà un rapido rifornimento di banconote in euro da parte del pubblico.

mercoledì, giugno 22, 2005

Forse non gliel'hanno detto...

Nessuna banconota da uno o due euro: la bocciatura della Bce è definitiva
Non sono ancora noti i motivi del rifiuto della proposta avanzata l’anno scorso da Giulio Tremonti
di Roberto Casalena

Una pietra tombale è stata posta sulle banconote da uno e due euro da parte della Banca Centrale Europea.
La risposta a quanto aveva chiesto l’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, è giunta da Franz Christoph Zeiter, del consiglio direttivo della Bundesbank, che ne ha dato conferma al quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung.
Non si conoscono, però, i motivi della bocciatura delle banconote da uno e due euro. Sicuramente non quello di spendere qualche soldo per approntare, stampare e distribuire i nuovi tagli.
E allora?
Fatto sta che la stragrande maggioranza degli italiani avrebbe voluto le banconote da 1 e 2 euro, e non tanto per il piacere di avere in tasca chi sa quale bella banconota (anche perché quelle in circolazione ricordano più quelle del Monopoli che i biglietti a cui eravamo abituati), ma perché le monetine sono sempre state considerate come spiccioli, cioè di poco valore, mentre un euro vale quasi 2000 delle vecchie lirette.
E così, dando poco peso alle monetine, si è creato quel fenomeno per cui tutti sono ripartiti dall’unità di misura cartacea, cioè i cinque euro, del valore di circa 10.000 lire. Ed in questa terra di nessuno, tra le monete da 1 e 2 euro ed il biglietto da 5, che si è creata la corsa al rialzo dei prezzi.
Gli italiani, infatti, erano abituati a considerare il biglietto da 1000 lire come unità di misura. E questa, successivamente è diventata di cinque euro, cioè dieci volte le mille lire.
Tra l’altro, è bene ricordare che le monetine, al di fuori dell’Europa, non sono cambiabili. Il cambio parte solo da 5 euro, mentre il biglietto da un dollaro è cambiabile ovunque.
Dunque, se l’Europa dei saggi banchieri è stata capace, anche con l’avallo di altrettanti politici lungimiranti, di approvare l’euro cartaceo a partire dal taglio da 5, non prendiamocela poi con Berlusconi che si è ritrovato in mano un papocchio fatto da altri.
E gli americani che hanno la cartamoneta da un dollaro, forse sono dei fessi? Oppure l’Europa aspira ad una grandeur che non si può permettere? E Prodi, all’epoca del varo dell’euro, sognava anche lui ad occhi aperti la grandeur? E vogliamo mettere un “coriandolino” da 5 euro con un dollaro?
E così i 5 euro passano velocemente di mano in mano, perché come sostiene una teoria economica, la moneta buona scaccia quella cattiva. E si approda ai tagli da 10 e 20 euro, gli unici, che almeno sembrano decenti allo sguardo.
E poi di nuovo in fuga, fino al biglietto rosa da 500. A scuola i maestri dicevano ai nostri genitori che i bambini vanno educati da piccoli. Giusto. E da piccoli-grandi oggi ci hanno abituato a considerare l’euro a partire dalla banconota da cinque, mentre prima eravamo stati abituati all’unità cartacea da mille lire. La grandeur ha un prezzo.
Altrimenti meglio avere in tasca banconote da 1 e 2 euro, e sicuramente le cose andranno meglio sul fronte dei prezzi. Bisognerà battersi. E battiamoci.
E Prodi, che vorrebbe governare il Paese, come mai non ha capito, o se lo ha fatto, non si è battuto, per il taglio da 1 e 2 euro?
Poi è facile accusare gli altri di non aver controllato la crescita dei prezzi, quando questa era già insita nella banconota base da 5 euro. E non si tratta tanto di non aver attuato una efficace politica dei cartellini esposti nelle vetrine, piuttosto dell’incapacità di non aver capito la bomba ad orologeria che il taglio base da cinque euro conteneva e che avrebbe provocato un innalzamento dei prezzi in funzione di un appiattimento verso il biglietto, i 5 euro.
La conclusione è che oggi ad avere tante monetine nel portafoglio ci si sente più poveri, ed in realtà lo siamo.
Premio di consolazione: entro la fine dell’attuale decennio entrerà in circolazione la seconda serie di banconote, che conserveranno le stesse caratteristiche architettoniche attuali ed anche la stessa pezzatura, mentre, invece, saranno accresciute le misure antifalsificazioni sui biglietti.
Non resta che sperare in un miracolo, e cioè in un’alzata di scudi a favore dell’introduzione dei biglietti da 1 e 2 euro oltre che in una rivisitazione dei colori delle altre banconote, per renderle più apprezzabili, quantomeno all’occhio.

lunedì, giugno 20, 2005

Una, forte e libera

Come vorrei la mia terra? Una, forte e libera.

Una, perchè le divisioni portano a conflitti.

Una, perchè si è fatto tanto per unirla.

Una, perchè l'unione fa la forza.

Una, perchè ognuno non faccia i propri interessi ma l'interesse comune.

Forte, perchè i suoi cittadini hanno capacità straordinarie.

Forte, perchè le sue imprese siano in grado di soddisfare i bisogni del popolo.

Forte, perchè non si abbia più bisogno d'aiuto.

Forte, perchè si riesco ad aiutare chi è più debole.

Libera, perchè finora in tanti hanno lottato per questo.

Libera, perchè l'uomo dev'essere libero e per esserlo deve vivere in un ambiente libero.

Libera, perchè le oppressioni e le ingiustizie non siano più all'ordine del giorno.

Libera, perchè solo la libertà può portare l'ordine.

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sabato, giugno 18, 2005

Dei cittadini o degli azionisti delle banche???

E' facile da comprendere: vi spiego di chi sono i soldi quando vengono creati.


Le nostre vecchie centomila ad esempio, di chi erano? C'è scritto, BANCA D'ITALIA: una società privata. Erano di proprietà di BANCA D'ITALIA a causa di un vuoto giuridico: a nessuno è riconosciuta la proprietà del denario quando questo viene creato fisicamente (coniato se si parla di monete, stampato se si parla di banconote o scritto su un computer se parliamo della moneta bancaria, quella creata, ad esempio, quando la banca concede un prestito).

I nostri governanti sono probabilmente a conoscenza del privilegio che ha una banca a ritenersi proprietaria dei soldi quando li crea. Essa infatti essendo proprietaria li presta.
Anche i governanti infatti in alcune circostanze ricorrono a creare la moneta per il proprio Stato (e quindi per tutti i loro cittadini). E' il caso delle monete e dei biglietti di stato (differenti anche nel nome dai comuni biglietti di banca).


Guardate ad esempio i biglietti di Stato che vennero emessi nel 1974. Al contrario di tutte le più comuni banconote passate per le nostre mani nella nostra vita non c'è scritto BANCA D'ITALIA ma REPUBBLICA ITALIANA: sono i soldi della REPUBBLICA ITALIANA.
Guardate quà, capite la differenza?

Una cosa è costruire da se soldi necessari alla propria comunità, una cosa è farsi prestare soldi necessari alla propria comunità.
Senza pensare al fatto che se creo spendo solo per la produzione, se prendo in prestito debbo pagare anche degli interessi.
Se siete curiosi di vedere quante banconote riportano la scritta BANCA D'ITALIA e quante REPUBBLICA ITALIANA fate un salto qui. Anche sulle monete è stata sempre riportata la dicitura REPUBBLICA ITALIANA.

Questo discorso BANCA da una parte STATO dall'altro si verifica storicamente in tutti i paesi: tutte le banconote del mondo vengono emesse dalla banca nazionale (o statale, o centrale) del paese. Ma essa è un organo statale o è una società privata come in Italia?
La risposta mi viene dal fatto che avendo i paesi debito pubblico, con qualcuno sono indebitati.
E con chi possono essere indebitati se non con chi gli stampa i soldi? Con altri paesi?
Vale la pena approfondire...


Francia, BANQUE DE FRANCE


Germania, DEUTSCHE BUNDESBANK


Stati Uniti d'America, FEDERAL RESERVE


Uruguay, BANCO CENTRAL DEL URUGUAY


Nuova Zelanda, RESERVE BANK OF NEW ZEALAND

Queste sono alcune nazioni prese a caso, per il resto è uguale in quasi tutto il mondo.

E CON L'EURO??


Con l'euro la faccenda è ancora più evidente e sfacciata: compare proprio il simbolo del copyright accanto alla sigla della BCE, Banca Centrale Europea.

SE QUALCUNO MI VUOLE SPIEGARE CHE NON E' VERO CHE I SOLDI SONO DI PROPRIETA' DELLE BANCHE AL MOMENTO DELL'EMISSIONE...

lunedì, giugno 13, 2005

Tornare alla lira o rimanere con l'euro? Questo NON è il problema

Dopo i referendum francesi ed olandesi riguarda la ratifica della Costituzione europea in Italia si è alzato un polverone riguardo la moneta.
Io sono felice quando si parla di moneta poichè sto aspettando qualche politico che spieghi con chiarezza la natura di essa. Anche stavolta, purtoppo, nessuno l'ha fatto.

Possiamo pensarla come vogliamo ma non possiamo sottovalutare l'importanza della proprietà della moneta: finchè la moneta sarà di proprietà delle Banche Centrali e verrà prestata alle collettività, cambiategli pure 100 nomi ma la situazione non cambierà.

Solo quando gli Stati creeranno per proprio conto il proprio mezzo di scambio saranno svincolati dall'apparato bancario. Finchè continueranno ad indebitarsi per soddisfare le esigenze dei cittadini questo non sarà possibile, ci sarà sempre un buco.

I soldi non possono aver valore al momento della creazione poichè fabbricarli non costa nulla. Per questo alle comunità non potrebbero venir addebitati al loro valore facciale, anche se ciò viene fatto costantemente.

Euro o lira, franco o marco, dollaro o yen non è un problema..
Il problema è il debito o il credito. Finchè la moneta viene emessa a debito della collettività, la collettività si ritroverà sempre con un debito inestinguibile e con bisogni insoddisfatti.

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giovedì, giugno 09, 2005

Personaggi: Maurits Cornelis Escher



Mauritius Cornelius Escher nacque a Leeuwarden in Olanda nel 1898.
Qui trovate una bella biografia.



Escher ha saputo con geniale intuito rappresentare l'ambiguità del nostro tempo. I suoi ingannevoli paesaggi, le sue prospettive invertite, le architetture da capogiro, i mosaici fantastici, le figure grottesche umane e animali, le costruzioni geometriche minuziosamente disegnate, incantano e sconcertano l'uomo moderno affascinato dal surreale e insieme ne soddisfano il bisogno di ordine e di equilibrio.

martedì, giugno 07, 2005

Sui Sindacati

Non mi venite a parlare di Sindacati. Questi organi dovrebbero DIFENDERE E TUTELARE GLI INTERESSI DEL LAVORATORE.
Leggete come si esprimono nella "Convenzione Europea" scritta nel 2002:
Abbiamo creato la moneta unica senza sovranità politica; dobbiamo colmare questo vuoto.
Punto, finito, faccenda chiarita. E questione nascosta... COLMIAMO QUESTO VUOTO!
C'è interessa da parte dei Sindacati di colmare questo vuoto?? Mettano a conoscenza i lavoratori della truffa che subiscono tutti i giorni anche mentre stanno dormendo! Perchè ai lavoratori non è stato spiegato cosa fosse la sovranità ?
Perchè quando vengono fatte le feste del Primo Maggio a San Giovanni in Laterano a Roma invece di far sballare i giovani a suon di birra ed alcool non gli spiegate anche che ci sono degli interessi da difendere? Festa del Lavoratore.. chiamatela Festa dello Schiavo! Cosi darete un nome appropriato a Colui che tutti i giorni ancora si approccia al Lavoro.
Sindacati.. AIUTATE CHI VI PAGA A COLMARE QUEL VUOTO! E SAPPIATE CHE FRA POCO TUTTI SARANNO A CONOSCENZA DELLA TRUFFA DELLA PROPRIETÀ DELLA MONETA!!!

domenica, giugno 05, 2005

Einstain in bicicletta

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venerdì, giugno 03, 2005

Le banconote EURO.. della Banca Centrale Europea

1. classico (5 euro)



2. romanico (10 euro)

3. gotico (20 euro)


4. rinascimentale (50 euro)


5. barocco e rococò (100 euro)


6. architettura del ferro e del vetro (200 euro)


7. architettura moderna (500 euro)



http://www.costruzioni.net/euro.htm

mercoledì, giugno 01, 2005

Lettera ai parlamentari

Onorevole parlamentare,
nella qualità di suo elettore desidero indirizzarle la seguente osservazione (prendendo spunto dal NO alla Costituzione Europea appena espresso dai cugini francesi) sulla quale le chiedo cortesemente di illustrare il suo pensiero.

Dal 15 agosto 1971, con l'annuncio che Nixon fece al mondo, il dollaro perdeva la sua caratteristica di ultima moneta ancora convertibile in oro.
Da quel momento in poi tutte le Banche Centrali (possedute oggi come allora da privati), hanno continuato formalmente ad emettere moneta stampandola a puro costo tipografico e addebitandone il valore nominale agli Stati che gliene facevano richiesta (vedasi anche "Signoraggio").

In aggiunta questi "prestiti" sono gravati di interessi.
Tale pratica costituisce l'orizzonte all'interno del quale nasce il così detto Debito Pubblico il cui peso grava su tutti i cittadini che sono impegnati dallo Stato a produrre e consegnare alla Banca Centrale la ricchezza equivalente alla moneta creata dal nulla.

Da sottolineare che, così come è vero per la Costituzione Italiana, anche nella Costituzione Europea da nessuna parte viene indicato chi è il proprietario della moneta al momento della sua creazione, condizione questa che, indirettamente, sembrerebbe legittimare i privilegi accampati dal sistema bancario privato.
Pertanto le chiedo: data la situazione su descritta (volutamente sintetizzata), non ritiene opportuno denunciare in Parlamento questa "truffa" operata ai danni del Popolo Sovrano e impegnarsi per il ripristino della proprietà Statale della moneta (come già avvenuto in diversi momenti storici e ancora oggi con le monete metalliche)?

In attesa di un suo cortese riscontro alla presente le segnalo con soddisfazione che nella società civile sta crescendo la consapevolezza del pubblico su questi temi; mi riferisco a quelle cittadine e cittadini che con crescente intensità attendono che la classe dirigente di questo Paese si attivi concretamente per la cancellazione del Debito Pubblico e l'emissione Statale della moneta.

Con la presente non le potrà più essere riconosciuto il "privilegio" dell'ignoranza in tema di signoraggio privato sull'emissione monetaria e che, quindi, anche il suo operato politico sarà valutato alla luce di questa conoscenza. Traccia di questa comunicazione sarà presto resa disponibile al Popolo italiano tramite un apposito sito internet di cui le comunicherò al più
presto l'indirizzo.

Con l'augurio di ritrovarla presto tra quanti si stanno impegnando per la Sovranità Monetaria del Popolo, invio distinti saluti.