«Basta con l’usurocrazia»
«Basta con l’usurocrazia»Intervista ad Auriti: moneta locale per combatterla
di Gianluca Savoini
La giornata conclusiva dell’Università d’Estate della “Giovane Padania” ha avuto come protagonista principale il professor Giacinto Auriti, inventore della “local money” che è stata diffusa nel comune di Guardiagrele (Ch) e poi “copiata” anche a Crotone. Sul palco degli oratori, sotto la direzione di Mario Borghezio, si sono succeduti gli interventi, molto interessanti e acuti, dei sindaci leghisti di Lazzate (Cesarino Monti), Caravaggio (Ettore Pirovano) ed Erba (Filippo Pozzoli), del consigliere comunale di Milano Laura Molteni, dell’onorevole Cesare Rizzi e degli ospiti invitati dai responsabili della “tre giorni” di studio: il professor Renato Del Ponte, editore e studioso della tradizione dei popoli padani (in particolare i Liguri) e di Roma antica e il professor Agostino Sanfratello dell’Università di Teramo, profondo conoscitore della massoneria mondialista.Abbiamo chiesto a Giacinto Auriti di spiegarci i contenuti della sua proposta.
«La moneta locale che stiamo sperimentando con successo è un pugno in faccia all’usurocrazia bancaria mondialista internazionale - precisa Auriti -. Ci troviamo infatti di fronte ad una deformazione etica fondamentale, dove il principio del “conviene essere giusti” è stato sostituito dall’ “è giusto quello che conviene”. Tale degenerazione si è manifestata in maniera netta attraverso la nascita della moneta nominale».
Ovvero, professor Auriti?
«Questo Stato si basa non sulla Carta costituzionale, ma sulla Banca centrale, la quale ha sottratto alla sovranità politica la sovranità monetaria, trasformando i popoli da proprietari in debitori del loro denaro».
Siamo quindi tutti debitori nei confronti della Banca d’Italia: è questo il punto?
«Esattamente. È democrazia tutto ciò? La novità del Simec (la moneta locale da me ideata) è quidni dirompente. Il Simec non è soltanto una proposta di decentramento della funzione monetaria, ma anche una proposta di riforma sostanziale. Sulle nostre banconote ci sono infatti tre parole fondamentali: “proprietà del portatore”. Ha le stesse caratteristiche della moneta d’oro».
Con il vostro esperimento monetario, voi volete dimostrare di poter creare una moneta senza riserva bancaria?
«Lo possiamo fare benissimo. Siccome questa fattispecie è diversa dalla lira italiana, giustamente il tribunale a Chieti ha ammesso la legittimità della nostra proposta. È come se si mettessero in circolazione francobolli d’antiquariato, che hanno valore per convenzione senza riserva. La lira invece basa sulla riserva, quindi è una fattispecie diversa».
Questa moneta locale potrà quindi circolare insieme alla lira italiana. Gli effetti positivi pratici quali sono?
«Possiamo usare il Simec non solo contro l’usurocrazia finanziaria mondialista, ma anche come moneta d’emergenza. Prepariamoci infatti al terremoto monetario, annunciato anche da Greenspan».
Quale terremoto monetario?
«Quello che avverrà il 28 febbraio 2002, quando cesserà la doppia circolazione monetaria e resterà solo l’euro. Ci sarà sicuramente un ritardo della sostituzione della moneta nazionale con l’euro. Sarà il caos per i cittadini, con rarefazione monetaria. Dobbiamo preparare quindi il Simec».
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