Manifesto per la Giustizia Monetaria
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Premesso che il Signoraggio è la proprietà dei valori monetari pari alla differenza tra costo tipografico (o di conio) e il valore nominale.
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Constatato che la Banca poteva affermare di essere proprietaria della moneta quando l’emissione era basata nella riserva aurea, in quanto poteva dire: "La moneta è mia perché la riserva è mia", essendo la moneta concepita come titolo di credito rappresentativo della riserva;
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Che alla data del 15 Agosto 1971, con la fine degli accordi di Bretton Woods, la riserva è stata abolita;
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Che da questa data la Banca non è più legittimata ad emettere la moneta prestandola seguendo la regola del Signoraggio;
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Che nessuna norma del Trattato di Maastricht considera la titolarità della proprietà, ossia del signoraggio sulla moneta, all’atto dell’emissione.
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Appare evidente che il valore monetario non è più causato dalla riserva, che non esiste ma dalla accettazione convenzionale delle collettività nazionali.
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Pertanto, la proprietà della moneta va attribuita al portatore, ossia alle collettività nazionali che ne creano il valore convenzionalmente per il solo fatto che l’accettano.
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Poiché alla luce delle dichiarazioni del presidente della BCE emerge l’abusiva affermazione che il diritto di signoraggio è della BCE, in palese violazione del Trattato di Maastricht.
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Poiché dopo la recente scoperta del "Valore Indotto", è dimostrato che il valore monetario nasce non nella fase dell’emissione ma nella fase dell’accettazione, la proprietà della moneta va attribuita alle collettività nazionali dei Paesi membri dell’Unione Europea.
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Prendiamo atto che è merito del Ministro Tremonti, per avere messo il dito nella piaga perché emerga, dalla dichiarazione Duisemberg, che si vuole lasciare agli Stati solo l’elemosina proveniente dal "Signoraggio degli spiccioli", riservando così il malloppo agli usurai della Banca Centrale Europea.
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